o strepito alcuno nel popolo: et io essendo in Praga ho visto detto popolo stare con molta attentione alle funtioni divine.
2. Abschaffung des Kelches.
Inteso poi da me il senso della sacra congregatione del santo ufficio per le lettere e scritture all' hora mandatemi, risolvei di vietarlo (il calice) onninamente e non dar piu orecchie alle ciance e preghiere di detti regnicoli, argomentando che se havessero voluto essere obbedienti figli di santa chiesa, camminerebbero cosi in questa come in ogni altra cosa di concerto col restante del corpo cattolico; ma se sfuggissero di recedere da questo abuso radi- cato anche negli animi de' cattolici per la pretesa concessione di Pio Quarto, tenerlo per segno di superbia et ostinatione e per indicio di non veri cattolici: onde tralasciato ogni altro rispetto e timore allegato da politici, i quali da questa novita immagi- navano sollevationi o ruine irremediabili, feci prohibire a tutti li parrochi che non porgessero ad alcuna persona la specie del vino, comandando loro che a chiunque le domandava ambedue, chiedessero se era cattolico, e confessandosi tali gli enuncias- sero la necessita di ubbedire al rito Romano il quale esclude i laici dal calice. Cosi molti che non erano tocchi da vero zelo, sentendo questo si rimanevano nella loro ostinatione, non com- municando ne nell' una ne nell' altra forma, e noi intanto con- seguivamo l'intento nostro, che non si porgeva il calice: ma non fu pero niuno di quei preti tornati all' obbedienza che ha- vevano in cura le chiese reconciliate il quale havesse l'animo di porgere la sola specie del pane in faccia degli heretici che frequentavano dette chiese: sino che il cancelliere Plateis diede intrepidamente principio a questa santa impresa nella parrocchia di San Martino, come di sopra si e notato. Il quale uso intro- dotto poi a laude di Dio nell' altre chiese si osserva con intera quiete, ancorche mi habbiano in cio dato assai che fare i politici. Perciocche vedendosi gli heretici svanito il disegno fatto di do- vere in ogni modo conseguire da veri sacerdoti cattolici il san- tissimo sacramento sotto l'una e l'altra specie, hebbero l'anno passato 1622 ricorso da politici: e qualunque maniera con loro si tenessero, a me per adesso non importa riferirlo: basta che estorsero una lettera del principe Liechtestain, che all' hora si trovava qui, in virtu della quale, come se fosse per ordine di Sua Mta, chiamando i due parrochi della madonna del Tein e di Santo Enrico, stati gia predicanti, comandarono loro che nella solennita della pasqua porgessero indifferentemente a ogn' uno, di qualunque rito fosse, la communione sotto l'una e l'al- tra specie. Cosi il giovedi in caena domini per mera perfidia di detti politici nella chiesa del Tein fu commessa grandissima abominatione, ricevendo il venerabile corpo del signore consa- crato sotto le due specie del pane e del vino da legittimo sa- cerdote piu di mille scellerati heretici, dandosi in tale guisa per colpa d'huomini cattolici il santo a cani. A questo non manco il Plateis di fare l'oppositione che se li aspettava, ma niente pote contro la temerita loro: onde egli per sostenere la prohi-
Ragguaglio di Boemia 1624.
o strepito alcuno nel popolo: et io essendo in Praga ho visto detto popolo stare con molta attentione alle funtioni divine.
2. Abſchaffung des Kelches.
Inteso poi da me il senso della sacra congregatione del santo ufficio per le lettere e scritture all’ hora mandatemi, risolvei di vietarlo (il calice) onninamente e non dar più orecchie alle ciance e preghiere di detti regnicoli, argomentando che se havessero voluto essere obbedienti figli di santa chiesa, camminerebbero così in questa come in ogni altra cosa di concerto col restante del corpo cattolico; ma se sfuggissero di recedere da questo abuso radi- cato anche negli animi de’ cattolici per la pretesa concessione di Pio Quarto, tenerlo per segno di superbia et ostinatione e per indicio di non veri cattolici: onde tralasciato ogni altro rispetto e timore allegato da politici, i quali da questa novità immagi- navano sollevationi o ruine irremediabili, feci prohibire a tutti li parrochi che non porgessero ad alcuna persona la specie del vino, comandando loro che a chiunque le domandava ambedue, chiedessero se era cattolico, e confessandosi tali gli enuncias- sero la necessità di ubbedire al rito Romano il quale esclude i laici dal calice. Così molti che non erano tocchi da vero zelo, sentendo questo si rimanevano nella loro ostinatione, non com- municando nè nell’ una nè nell’ altra forma, e noi intanto con- seguivamo l’intento nostro, che non si porgeva il calice: ma non fu però niuno di quei preti tornati all’ obbedienza che ha- vevano in cura le chiese reconciliate il quale havesse l’animo di porgere la sola specie del pane in faccia degli heretici che frequentavano dette chiese: sino che il cancelliere Plateis diede intrepidamente principio a questa santa impresa nella parrocchia di San Martino, come di sopra si è notato. Il quale uso intro- dotto poi a laude di Dio nell’ altre chiese si osserva con intera quiete, ancorche mi habbiano in cio dato assai che fare i politici. Perciocche vedendosi gli heretici svanito il disegno fatto di do- vere in ogni modo conseguire da veri sacerdoti cattolici il san- tissimo sacramento sotto l’una e l’altra specie, hebbero l’anno passato 1622 ricorso da politici: e qualunque maniera con loro si tenessero, a me per adesso non importa riferirlo: basta che estorsero una lettera del principe Liechtestain, che all’ hora si trovava qui, in virtù della quale, come se fosse per ordine di Sua Mtà, chiamando i due parrochi della madonna del Tein e di Santo Enrico, stati già predicanti, comandarono loro che nella solennità della pasqua porgessero indifferentemente a ogn’ uno, di qualunque rito fosse, la communione sotto l’una e l’al- tra specie. Così il giovedì in caena domini per mera perfidia di detti politici nella chiesa del Tein fu commessa grandissima abominatione, ricevendo il venerabile corpo del signore consa- crato sotto le due specie del pane e del vino da legittimo sa- cerdote più di mille scellerati heretici, dandosi in tale guisa per colpa d’huomini cattolici il santo a cani. A questo non mancò il Plateis di fare l’oppositione che se li aspettava, ma niente potè contro la temerità loro: onde egli per sostenere la prohi-
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Ragguaglio di Boemia 1624.
o strepito alcuno nel popolo: et io essendo in Praga ho visto
detto popolo stare con molta attentione alle funtioni divine.
2. Abſchaffung des Kelches.
Inteso poi da me il senso della sacra congregatione del santo
ufficio per le lettere e scritture all’ hora mandatemi, risolvei di
vietarlo (il calice) onninamente e non dar più orecchie alle ciance
e preghiere di detti regnicoli, argomentando che se havessero voluto
essere obbedienti figli di santa chiesa, camminerebbero così in
questa come in ogni altra cosa di concerto col restante del corpo
cattolico; ma se sfuggissero di recedere da questo abuso radi-
cato anche negli animi de’ cattolici per la pretesa concessione
di Pio Quarto, tenerlo per segno di superbia et ostinatione e per
indicio di non veri cattolici: onde tralasciato ogni altro rispetto
e timore allegato da politici, i quali da questa novità immagi-
navano sollevationi o ruine irremediabili, feci prohibire a tutti
li parrochi che non porgessero ad alcuna persona la specie del
vino, comandando loro che a chiunque le domandava ambedue,
chiedessero se era cattolico, e confessandosi tali gli enuncias-
sero la necessità di ubbedire al rito Romano il quale esclude i
laici dal calice. Così molti che non erano tocchi da vero zelo,
sentendo questo si rimanevano nella loro ostinatione, non com-
municando nè nell’ una nè nell’ altra forma, e noi intanto con-
seguivamo l’intento nostro, che non si porgeva il calice: ma
non fu però niuno di quei preti tornati all’ obbedienza che ha-
vevano in cura le chiese reconciliate il quale havesse l’animo
di porgere la sola specie del pane in faccia degli heretici che
frequentavano dette chiese: sino che il cancelliere Plateis diede
intrepidamente principio a questa santa impresa nella parrocchia
di San Martino, come di sopra si è notato. Il quale uso intro-
dotto poi a laude di Dio nell’ altre chiese si osserva con intera
quiete, ancorche mi habbiano in cio dato assai che fare i politici.
Perciocche vedendosi gli heretici svanito il disegno fatto di do-
vere in ogni modo conseguire da veri sacerdoti cattolici il san-
tissimo sacramento sotto l’una e l’altra specie, hebbero l’anno
passato 1622 ricorso da politici: e qualunque maniera con loro
si tenessero, a me per adesso non importa riferirlo: basta che
estorsero una lettera del principe Liechtestain, che all’ hora si
trovava qui, in virtù della quale, come se fosse per ordine di
Sua Mtà, chiamando i due parrochi della madonna del Tein e
di Santo Enrico, stati già predicanti, comandarono loro che
nella solennità della pasqua porgessero indifferentemente a ogn’
uno, di qualunque rito fosse, la communione sotto l’una e l’al-
tra specie. Così il giovedì in caena domini per mera perfidia
di detti politici nella chiesa del Tein fu commessa grandissima
abominatione, ricevendo il venerabile corpo del signore consa-
crato sotto le due specie del pane e del vino da legittimo sa-
cerdote più di mille scellerati heretici, dandosi in tale guisa per
colpa d’huomini cattolici il santo a cani. A questo non mancò
il Plateis di fare l’oppositione che se li aspettava, ma niente
potè contro la temerità loro: onde egli per sostenere la prohi-
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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 405. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/417>, abgerufen am 25.11.2024.
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