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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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al cardinal Farnese.

vasse nemico tutto il mondo, perche quelli che haveva offeso
dalla parte francese tutti s'eron levati contro lo stato et dignita
sua temporale et spirituale, gli altri della parte dell' Impre parte
non lo volsero ajutare, parte gli furon contrarj, come V. S.
Revma et ogn' uno sa molto bene, non dimeno ne il pericolo o
offerte grandi dei primi ne l'ingrattitudine o sdegno dei secondi
bastorono mai tanto che lo facesser muovere pur un minimo
punto della volunta sua, parendoli che sicome l'animo di Ce-
sare et l'oppinion d'esso era stato scopo et objetto, cosi quello
dovessi esser sua guida: et non si potendo imaginar che que-
sto nascessi dall' animo suo ne potendo per il tempo breve su-
spicarlo, volse piu presto comportar ogni cosa che mutarsi niente,
anzi come se fussi stato il contrario, di nessuna cura tenne piu
conto che di fare un papa buono parimente per la Mta sua
come per la chiesa: et che l'oppinione anzi certezza fussi che
non sarebbe quasi stato differenza a far papa Adriano o l'Impre
stesso, ogn' uno lo sa, sicome ancora e notissimo che nessuno
fu piu auttore et conduttore di quella creatione che'l cardinal
de Medici.

Hor qui fu il luogo dove il cardle de Medici hebbe a far
prova, se'l giudicio el quale S. S. haveva fatto della Mta Cesa-
rea gli riusciva tale quale S. S. Revma s'era imaginato, perche
inanzi l'ombra et in drizzo della Sta Mria di Leone haveva fatto
che non si veniva a fare esperienza d'altro, et l'animo di S. S.
tutto occupato a servir la Mta sua non haveva pensato di distra-
herlo in cura sua o di suoi particulari, ne era cosi avido o
poco prudente che s'imaginasse i premii corrispondenti ai me-
riti, anzi in questo pareva d'haver perfettamente servito et meri-
tato assai, non havendo objetto nessun tale et essendosi rimesso
in tutto e per tutto alla discrettione et liberalita sua. E' vero
che trovandosi piu di due anni quasi prima che la Mta sua non
pensava ne credeva poter ricever tanto beneficio et servitio dalla
casa de Medici, haver promesso per scritto di sua mano et di-
segnato et tenuto a tale instantia separatamente da quella uno
stato nel regno di Napoli di 6 m. scudi et una moglie con stato
in dote di X m. pur promesso a quel tempo per uno dei ni-
poti di papa Leone et di S. S. Rma, et non essendosi mai cu-
rati d'entrare in possesso del primo ne venir a effetto del se-
condo per parerli d'haver tutto in certissimo deposito in mano
di sua Maesta, morto papa Leone et non essendo rimasto segno
alcuno di bene verso la casa de Medici, che gli facessi ricordo
d'haver havuto tanto tempo un papa, se non questo, mandando
S. S. Rma alla Mta Cesarea a farli riverenza et dar conto di se,
dette commissioni dell' espeditione di questa materia, che se ne
facessi la speditione, la consignatione et li privilegii et venisse
all' effetto. Ma successe molto diversamente da quello che non
solo era l'oppinion nostra ma d'ogn' uno: perche in cambio di
vedere che si pensasse a nuovi premii et grattitudine per li
quali si conoscesse la recognitione de beneficii fatti alla Mta sua,
et la casa de Medici si consolasse vedendo non haver fatto molta

al cardinal Farnese.

vasse nemico tutto il mondo, perche quelli che haveva offeso
dalla parte francese tutti s’eron levati contro lo stato et dignità
sua temporale et spirituale, gli altri della parte dell’ Impre parte
non lo volsero ajutare, parte gli furon contrarj, come V. S.
Revma et ogn’ uno sa molto bene, non dimeno nè il pericolo o
offerte grandi dei primi nè l’ingrattitudine o sdegno dei secondi
bastorono mai tanto che lo facesser muovere pur un minimo
punto della voluntà sua, parendoli che sicome l’animo di Ce-
sare et l’oppinion d’esso era stato scopo et objetto, così quello
dovessi esser sua guida: et non si potendo imaginar che que-
sto nascessi dall’ animo suo nè potendo per il tempo breve su-
spicarlo, volse piu presto comportar ogni cosa che mutarsi niente,
anzi come se fussi stato il contrario, di nessuna cura tenne piu
conto che di fare un papa buono parimente per la M sua
come per la chiesa: et che l’oppinione anzi certezza fussi che
non sarebbe quasi stato differenza a far papa Adriano o l’Impre
stesso, ogn’ uno lo sa, sicome ancora è notissimo che nessuno
fu piu auttore et conduttore di quella creatione che’l cardinal
de Medici.

Hor qui fu il luogo dove il cardle de Medici hebbe a far
prova, se’l giudicio el quale S. S. haveva fatto della M Cesa-
rea gli riusciva tale quale S. S. Revma s’era imaginato, perche
inanzi l’ombra et in drizzo della Sta Mria di Leone haveva fatto
che non si veniva a fare esperienza d’altro, et l’animo di S. S.
tutto occupato a servir la M sua non haveva pensato di distra-
herlo in cura sua o di suoi particulari, nè era così avido o
poco prudente che s’imaginasse i premii corrispondenti ai me-
riti, anzi in questo pareva d’haver perfettamente servito et meri-
tato assai, non havendo objetto nessun tale et essendosi rimesso
in tutto e per tutto alla discrettione et liberalità sua. E’ vero
che trovandosi piu di due anni quasi prima che la M sua non
pensava nè credeva poter ricever tanto beneficio et servitio dalla
casa de Medici, haver promesso per scritto di sua mano et di-
segnato et tenuto a tale instantia separatamente da quella uno
stato nel regno di Napoli di 6 m. scudi et una moglie con stato
in dote di X m. pur promesso a quel tempo per uno dei ni-
poti di papa Leone et di S. S. Rma, et non essendosi mai cu-
rati d’entrare in possesso del primo nè venir a effetto del se-
condo per parerli d’haver tutto in certissimo deposito in mano
di sua Maestà, morto papa Leone et non essendo rimasto segno
alcuno di bene verso la casa de Medici, che gli facessi ricordo
d’haver havuto tanto tempo un papa, se non questo, mandando
S. S. Rma alla M Cesarea a farli riverenza et dar conto di se,
dette commissioni dell’ espeditione di questa materia, che se ne
facessi la speditione, la consignatione et li privilegii et venisse
all’ effetto. Ma successe molto diversamente da quello che non
solo era l’oppinion nostra ma d’ogn’ uno: perche in cambio di
vedere che si pensasse a nuovi premii et grattitudine per li
quali si conoscesse la recognitione de beneficii fatti alla M sua,
et la casa de Medici si consolasse vedendo non haver fatto molta

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[245/0257] al cardinal Farnese. vasse nemico tutto il mondo, perche quelli che haveva offeso dalla parte francese tutti s’eron levati contro lo stato et dignità sua temporale et spirituale, gli altri della parte dell’ Impre parte non lo volsero ajutare, parte gli furon contrarj, come V. S. Revma et ogn’ uno sa molto bene, non dimeno nè il pericolo o offerte grandi dei primi nè l’ingrattitudine o sdegno dei secondi bastorono mai tanto che lo facesser muovere pur un minimo punto della voluntà sua, parendoli che sicome l’animo di Ce- sare et l’oppinion d’esso era stato scopo et objetto, così quello dovessi esser sua guida: et non si potendo imaginar che que- sto nascessi dall’ animo suo nè potendo per il tempo breve su- spicarlo, volse piu presto comportar ogni cosa che mutarsi niente, anzi come se fussi stato il contrario, di nessuna cura tenne piu conto che di fare un papa buono parimente per la Mtà sua come per la chiesa: et che l’oppinione anzi certezza fussi che non sarebbe quasi stato differenza a far papa Adriano o l’Impre stesso, ogn’ uno lo sa, sicome ancora è notissimo che nessuno fu piu auttore et conduttore di quella creatione che’l cardinal de Medici. Hor qui fu il luogo dove il cardle de Medici hebbe a far prova, se’l giudicio el quale S. S. haveva fatto della Mtà Cesa- rea gli riusciva tale quale S. S. Revma s’era imaginato, perche inanzi l’ombra et in drizzo della Sta Mria di Leone haveva fatto che non si veniva a fare esperienza d’altro, et l’animo di S. S. tutto occupato a servir la Mtà sua non haveva pensato di distra- herlo in cura sua o di suoi particulari, nè era così avido o poco prudente che s’imaginasse i premii corrispondenti ai me- riti, anzi in questo pareva d’haver perfettamente servito et meri- tato assai, non havendo objetto nessun tale et essendosi rimesso in tutto e per tutto alla discrettione et liberalità sua. E’ vero che trovandosi piu di due anni quasi prima che la Mtà sua non pensava nè credeva poter ricever tanto beneficio et servitio dalla casa de Medici, haver promesso per scritto di sua mano et di- segnato et tenuto a tale instantia separatamente da quella uno stato nel regno di Napoli di 6 m. scudi et una moglie con stato in dote di X m. pur promesso a quel tempo per uno dei ni- poti di papa Leone et di S. S. Rma, et non essendosi mai cu- rati d’entrare in possesso del primo nè venir a effetto del se- condo per parerli d’haver tutto in certissimo deposito in mano di sua Maestà, morto papa Leone et non essendo rimasto segno alcuno di bene verso la casa de Medici, che gli facessi ricordo d’haver havuto tanto tempo un papa, se non questo, mandando S. S. Rma alla Mtà Cesarea a farli riverenza et dar conto di se, dette commissioni dell’ espeditione di questa materia, che se ne facessi la speditione, la consignatione et li privilegii et venisse all’ effetto. Ma successe molto diversamente da quello che non solo era l’oppinion nostra ma d’ogn’ uno: perche in cambio di vedere che si pensasse a nuovi premii et grattitudine per li quali si conoscesse la recognitione de beneficii fatti alla Mtà sua, et la casa de Medici si consolasse vedendo non haver fatto molta

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 245. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/257>, abgerufen am 22.11.2024.