in le cause per le quali fummo costretti, in welchem der Papst in der ersten Person redet, und den er vielleicht selbst aufgesetzt hat.
Illmo Revmo Signore. Nella difficulta della provincia che e toccata alle mani di V. S. Illma e Rma, tanto grande quanto ella stessa conosce, et nella recordatione della somma et estrema miseria nella quale siamo, penso che non sara se non di qualche rilevamento a quella, haver quella informatione che si puo di tutte l'attioni che sono accadute tra N. Signore e la Mta Ce- sarea et in esse conoscere che V. S. Rma va a prencipe del quale Sa Sta et la casa sua e piu benemerita che nessun altra che ne per li tempi passati ne per li presenti si possa ricordare: et se qualche offensione e nata in quest' ultimo anno, non e cau- sata ne da alienatione che Sa Sta havessi fatto della solita vo- lunta et amore verso sua Maesta o per disegni particulari d'ag- grandire i suoi o altri, o per abbassare la reputatione o stato suo, ma solo per necessita di non comportare d'esser oppresso da chi haveva et auttorita et forze in Italia, et per molte prove che sua Be havessi fatto per nuntii, lettere, messi et legati, non era mai stato possibile trovarci remedio. La Sta di N. Signore da che comincio a esser tale da poter servir la corona di Spagna et la casa della Maesta Cesarea, il che fu dal principio del pon- tificato della Sta Mria di Leone suo fratello, con el quale po- teva, quanto ogn'uno sa et la Mta sua ha provato, fu sempre di tanto studio et servitu della parte Spagnuola et imperiale che non si potra numerar beneficio o gratia o sodisfattione di cosa alcuna che questa parte in ogni tempo habbia ricevuta dalla Sta Mria di Leone et della chiesa, nella quale non solo N. Signore stando in minoribus non si sia trovato o non adversario o consentiente solo, ma ancora auttore, indrizzatore et conduttore del tutto. Et per toccare quelle cose che sono di piu importantia solamente: la lega che si fece il secondo et terzo anno della Sta Mria di Leone per adversare alla venuta prima che fece il christianissimo re Francesco passo tutta per mano di S. Sta, et ella ando in persona legato per trovarsi in fatto con gli al- tri. Dove essendo riusciti li disegni diversamente da quello che s'era imaginato, et constretto papa Leone a fare quelli ac- cordi che pote con el chrmo, il cardinale de Medici hebbe quella cura di conservare il papa Spagnuolo che ogn'uno di quelli che all' hora vi si trovorono posson render testimonio, et uso tutta l'auttorita che haveva col papa suo fratello, che la vo- lunta et estremo desiderio che el christianissimo haveva di se- guir la vittoria et passar con tanto esercito et favore nel regno, fussi raffrenato hor con una scusa et hor con un altra, et tra le altre che essendo il re cattolico vecchio et per l'infermita gia a gli ultimi anni, S. Mta aspettasse l'occasione della morte sua, nel qual tempo l'impresa riuscirebbe senza difficulta al- cuna. Et succedendo assai presto doppo questi ragionamenti la morte del re cattolico, che credo non ci fusse un mese di tempo, con quant' arte et fatica fussi necessario reprimere l'instantia grande che el christianissimo ne faceva, ne sarebber testimonio
Instruttione
in le cause per le quali fummo costretti, in welchem der Papſt in der erſten Perſon redet, und den er vielleicht ſelbſt aufgeſetzt hat.
Illmo Revmo Signore. Nella difficultà della provincia che è toccata alle mani di V. S. Illma e Rma, tanto grande quanto ella stessa conosce, et nella recordatione della somma et estrema miseria nella quale siamo, penso che non sarà se non di qualche rilevamento a quella, haver quella informatione che si può di tutte l’attioni che sono accadute tra N. Signore e la Mtà Ce- sarea et in esse conoscere che V. S. Rma va a prencipe del quale Sa Stà et la casa sua è piu benemerita che nessun altra che nè per li tempi passati nè per li presenti si possa ricordare: et se qualche offensione è nata in quest’ ultimo anno, non è cau- sata nè da alienatione che Sa Stà havessi fatto della solita vo- luntà et amore verso sua Maestà o per disegni particulari d’ag- grandire i suoi o altri, o per abbassare la reputatione o stato suo, ma solo per necessità di non comportare d’esser oppresso da chi haveva et auttorità et forze in Italia, et per molte prove che sua Be havessi fatto per nuntii, lettere, messi et legati, non era mai stato possibile trovarci remedio. La Stà di N. Signore da che cominciò a esser tale da poter servir la corona di Spagna et la casa della Maestà Cesarea, il che fu dal principio del pon- tificato della Sta Mria di Leone suo fratello, con el quale po- teva, quanto ogn’uno sa et la Mtà sua ha provato, fu sempre di tanto studio et servitù della parte Spagnuola et imperiale che non si potrà numerar beneficio o gratia o sodisfattione di cosa alcuna che questa parte in ogni tempo habbia ricevuta dalla Sta Mria di Leone et della chiesa, nella quale non solo N. Signore stando in minoribus non si sia trovato o non adversario o consentiente solo, ma ancora auttore, indrizzatore et conduttore del tutto. Et per toccare quelle cose che sono di piu importantia solamente: la lega che si fece il secondo et terzo anno della Sta Mria di Leone per adversare alla venuta prima che fece il christianissimo re Francesco passò tutta per mano di S. Stà, et ella andò in persona legato per trovarsi in fatto con gli al- tri. Dove essendo riusciti li disegni diversamente da quello che s’era imaginato, et constretto papa Leone a fare quelli ac- cordi che potè con el chrmo, il cardinale de Medici hebbe quella cura di conservare il papa Spagnuolo che ogn’uno di quelli che all’ hora vi si trovorono posson render testimonio, et usò tutta l’auttorità che haveva col papa suo fratello, che la vo- luntà et estremo desiderio che el christianissimo haveva di se- guir la vittoria et passar con tanto esercito et favore nel regno, fussi raffrenato hor con una scusa et hor con un altra, et tra le altre che essendo il re cattolico vecchio et per l’infermità gia a gli ultimi anni, S. Mtà aspettasse l’occasione della morte sua, nel qual tempo l’impresa riuscirebbe senza difficultà al- cuna. Et succedendo assai presto doppo questi ragionamenti la morte del re cattolico, che credo non ci fusse un mese di tempo, con quant’ arte et fatica fussi necessario reprimere l’instantia grande che el christianissimo ne faceva, ne sarebber testimonio
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Instruttione
in le cause per le quali fummo costretti, in welchem der Papſt
in der erſten Perſon redet, und den er vielleicht ſelbſt aufgeſetzt hat.
Illmo Revmo Signore. Nella difficultà della provincia che è
toccata alle mani di V. S. Illma e Rma, tanto grande quanto ella
stessa conosce, et nella recordatione della somma et estrema
miseria nella quale siamo, penso che non sarà se non di qualche
rilevamento a quella, haver quella informatione che si può di
tutte l’attioni che sono accadute tra N. Signore e la Mtà Ce-
sarea et in esse conoscere che V. S. Rma va a prencipe del quale
Sa Stà et la casa sua è piu benemerita che nessun altra che nè
per li tempi passati nè per li presenti si possa ricordare: et
se qualche offensione è nata in quest’ ultimo anno, non è cau-
sata nè da alienatione che Sa Stà havessi fatto della solita vo-
luntà et amore verso sua Maestà o per disegni particulari d’ag-
grandire i suoi o altri, o per abbassare la reputatione o stato suo,
ma solo per necessità di non comportare d’esser oppresso da
chi haveva et auttorità et forze in Italia, et per molte prove che
sua Be havessi fatto per nuntii, lettere, messi et legati, non era
mai stato possibile trovarci remedio. La Stà di N. Signore da
che cominciò a esser tale da poter servir la corona di Spagna
et la casa della Maestà Cesarea, il che fu dal principio del pon-
tificato della Sta Mria di Leone suo fratello, con el quale po-
teva, quanto ogn’uno sa et la Mtà sua ha provato, fu sempre
di tanto studio et servitù della parte Spagnuola et imperiale
che non si potrà numerar beneficio o gratia o sodisfattione di
cosa alcuna che questa parte in ogni tempo habbia ricevuta
dalla Sta Mria di Leone et della chiesa, nella quale non solo N.
Signore stando in minoribus non si sia trovato o non adversario
o consentiente solo, ma ancora auttore, indrizzatore et conduttore
del tutto. Et per toccare quelle cose che sono di piu importantia
solamente: la lega che si fece il secondo et terzo anno della
Sta Mria di Leone per adversare alla venuta prima che fece il
christianissimo re Francesco passò tutta per mano di S. Stà,
et ella andò in persona legato per trovarsi in fatto con gli al-
tri. Dove essendo riusciti li disegni diversamente da quello
che s’era imaginato, et constretto papa Leone a fare quelli ac-
cordi che potè con el chrmo, il cardinale de Medici hebbe quella
cura di conservare il papa Spagnuolo che ogn’uno di quelli
che all’ hora vi si trovorono posson render testimonio, et usò
tutta l’auttorità che haveva col papa suo fratello, che la vo-
luntà et estremo desiderio che el christianissimo haveva di se-
guir la vittoria et passar con tanto esercito et favore nel regno,
fussi raffrenato hor con una scusa et hor con un altra, et tra
le altre che essendo il re cattolico vecchio et per l’infermità
gia a gli ultimi anni, S. Mtà aspettasse l’occasione della morte
sua, nel qual tempo l’impresa riuscirebbe senza difficultà al-
cuna. Et succedendo assai presto doppo questi ragionamenti la
morte del re cattolico, che credo non ci fusse un mese di tempo,
con quant’ arte et fatica fussi necessario reprimere l’instantia
grande che el christianissimo ne faceva, ne sarebber testimonio
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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 242. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/254>, abgerufen am 22.11.2024.
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