Anmelden (DTAQ) DWDS     dlexDB     CLARIN-D

Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

Bild:
<< vorherige Seite

Instruttione

furono le genti intertenute tanto in Siena et di poi in questo
di Roma, che l'imperiali hebber tempo in Lombardia di far la
prova che fecero a Pavia: la qual ottenuta, qualche ragione vo-
leva, che l'imperatore ne i suoi agenti ne huomo al mon-
do di quella parte si tenesse offeso da Sua Sta o pensassi al-
tro che farli servitio o piacere, se la religione non li moveva
et il seguitare gli esempii degli altri prencipi, li quali non solo
non hanno offeso i papi, che si sono stati a vedere, ma quando
hanno ottenuto vittoria contro quella parte con la quale la chiesa
si fussi adherita, gli hanno havuti in somma adherenza e rive-
renza e posto termine alla vittoria sua in chiederli perdono, ho-
norarla et servirla. Lasciamo stare la religione da canto et met-
tiamo il papa et la chiesa in luogo di Moscovita, dove si tro-
vo mai che a persona et stato che non ti occupa niente di
quello a che la ragione vuole, tu possa pretendere? anzi ha-
vendo una continuata memoria d'haver tanti anni col favore,
ajuto et sustantia sua et particularmente della persona ottenuto
tante vittorie, et se hora si era adherito col re, lo fece in tempo
nel quale non potendo ajutare, se ne altri gli parve d'havere
una occasione divina di poter col mezzo dei nemici fare quel
medesimo effetto, non gli dando piu di quello che o la forza
loro o l'importantia dell' imperatore gli concedeva, et poi quando
el corso della vittoria si fermo per i Francesi, haverla piu to-
sto arenata che ajutata a spignere inanzi: che inhumanita in-
audita, per non usar piu grave termine, fu quella, come se ap-
punto non vi fusse stata alcuna di queste raggioni o fussero
state al contrario, subito ottenuto la vittoria in Pavia et fatto
prigione il re, cercare di far pace con gli altri, dei quali meri-
tamente potevasi presumere d'essere stati offesi, alla chiesa
et alla persona del papa subito indir la guerra et mandarli uno
esercito adosso? O gl'imperiali havevon veduti i capitoli della lega
con el chrmo o non gli havevon veduti. Havendo gli visti, come
siam certi, essendo andate in man loro tutte le scritture di S.
Sta, dovevon produrli, et mostrando offensione in essi o nel tempo
che furon conclusi overo nei particulari di cosa che fusse in pre-
giudicio alla Mta Cesarea, giustificar con essi quello che con-
tavano, se giustificatione alcuna pero vi potesse essere bastante.
Non gli havendo visti, perche usar tale iniquita contra di --
-- --? Ma ne in scriptis non havendo visto cosa tale ne in
fatto non havendolo provato, non havevon sentito offensione al-
cuna. Ne resto N. Sigre per poco animo o per non potere,
perche se l'ha dell' animo o del potere essi in loro beneficio l'ha-
vevon provato tanto tempo et del primo l'eta non glien' haveva
potuto levar niente et del secondo la dignita glien' haveva ag-
giunto assai, ne anche perche S. Sta havessi intercette al-
cune lettere di questi sigri nelle quali si vedeva che stanno
gonfi et aspettavano occasione di vendicarsi della ingiuria, che
non riceverono da S. Sta, ma per non reputar niente tutte que-
ste cose, respetto alla giustitia et al dovere et buon animo della
Mta Cesarea, senza participation della quale non penso mai

Instruttione

furono le genti intertenute tanto in Siena et di poi in questo
di Roma, che l’imperiali hebber tempo in Lombardia di far la
prova che fecero a Pavia: la qual ottenuta, qualche ragione vo-
leva, che l’imperatore nè i suoi agenti nè huomo al mon-
do di quella parte si tenesse offeso da Sua S o pensassi al-
tro che farli servitio o piacere, se la religione non li moveva
et il seguitare gli esempii degli altri prencipi, li quali non solo
non hanno offeso i papi, che si sono stati a vedere, ma quando
hanno ottenuto vittoria contro quella parte con la quale la chiesa
si fussi adherita, gli hanno havuti in somma adherenza e rive-
renza e posto termine alla vittoria sua in chiederli perdono, ho-
norarla et servirla. Lasciamo stare la religione da canto et met-
tiamo il papa et la chiesa in luogo di Moscovita, dove si tro-
vò mai che a persona et stato che non ti occupa niente di
quello a che la ragione vuole, tu possa pretendere? anzi ha-
vendo una continuata memoria d’haver tanti anni col favore,
ajuto et sustantia sua et particularmente della persona ottenuto
tante vittorie, et se hora si era adherito col re, lo fece in tempo
nel quale non potendo ajutare, se ne altri gli parve d’havere
una occasione divina di poter col mezzo dei nemici fare quel
medesimo effetto, non gli dando piu di quello che o la forza
loro o l’importantia dell’ imperatore gli concedeva, et poi quando
el corso della vittoria si fermò per i Francesi, haverla piu to-
sto arenata che ajutata a spignere inanzi: che inhumanità in-
audita, per non usar piu grave termine, fu quella, come se ap-
punto non vi fusse stata alcuna di queste raggioni o fussero
state al contrario, subito ottenuto la vittoria in Pavia et fatto
prigione il re, cercare di far pace con gli altri, dei quali meri-
tamente potevasi presumere d’essere stati offesi, alla chiesa
et alla persona del papa subito indir la guerra et mandarli uno
esercito adosso? O gl’imperiali havevon veduti i capitoli della lega
con el chrmo o non gli havevon veduti. Havendo gli visti, come
siam certi, essendo andate in man loro tutte le scritture di S.
S, dovevon produrli, et mostrando offensione in essi o nel tempo
che furon conclusi overo nei particulari di cosa che fusse in pre-
giudicio alla M Cesarea, giustificar con essi quello che con-
tavano, se giustificatione alcuna pero vi potesse essere bastante.
Non gli havendo visti, perche usar tale iniquità contra di —
— —? Ma nè in scriptis non havendo visto cosa tale nè in
fatto non havendolo provato, non havevon sentito offensione al-
cuna. Nè restò N. Sigre per poco animo o per non potere,
perche se l’ha dell’ animo o del potere essi in loro beneficio l’ha-
vevon provato tanto tempo et del primo l’età non glien’ haveva
potuto levar niente et del secondo la dignità glien’ haveva ag-
giunto assai, nè anche perche S. S havessi intercette al-
cune lettere di questi sigri nelle quali si vedeva che stanno
gonfi et aspettavano occasione di vendicarsi della ingiuria, che
non riceverono da S. S, ma per non reputar niente tutte que-
ste cose, respetto alla giustitia et al dovere et buon animo della
M Cesarea, senza participation della quale non pensò mai

<TEI>
  <text>
    <body>
      <div n="1">
        <div n="2">
          <div n="3">
            <p>
              <pb facs="#f0262" n="250"/>
              <fw place="top" type="header"> <hi rendition="#i"> <hi rendition="#aq">Instruttione</hi> </hi> </fw><lb/> <hi rendition="#aq">furono le genti intertenute tanto in Siena et di poi in questo<lb/>
di Roma, che l&#x2019;imperiali hebber tempo in Lombardia di far la<lb/>
prova che fecero a Pavia: la qual ottenuta, qualche ragione vo-<lb/>
leva, che l&#x2019;imperatore nè i suoi agenti nè huomo al mon-<lb/>
do di quella parte si tenesse offeso da Sua S<hi rendition="#sup"></hi> o pensassi al-<lb/>
tro che farli servitio o piacere, se la religione non li moveva<lb/>
et il seguitare gli esempii degli altri prencipi, li quali non solo<lb/>
non hanno offeso i papi, che si sono stati a vedere, ma quando<lb/>
hanno ottenuto vittoria contro quella parte con la quale la chiesa<lb/>
si fussi adherita, gli hanno havuti in somma adherenza e rive-<lb/>
renza e posto termine alla vittoria sua in chiederli perdono, ho-<lb/>
norarla et servirla. Lasciamo stare la religione da canto et met-<lb/>
tiamo il papa et la chiesa in luogo di Moscovita, dove si tro-<lb/>
vò mai che a persona et stato che non ti occupa niente di<lb/>
quello a che la ragione vuole, tu possa pretendere? anzi ha-<lb/>
vendo una continuata memoria d&#x2019;haver tanti anni col favore,<lb/>
ajuto et sustantia sua et particularmente della persona ottenuto<lb/>
tante vittorie, et se hora si era adherito col re, lo fece in tempo<lb/>
nel quale non potendo ajutare, se ne altri gli parve d&#x2019;havere<lb/>
una occasione divina di poter col mezzo dei nemici fare quel<lb/>
medesimo effetto, non gli dando piu di quello che o la forza<lb/>
loro o l&#x2019;importantia dell&#x2019; imperatore gli concedeva, et poi quando<lb/>
el corso della vittoria si fermò per i Francesi, haverla piu to-<lb/>
sto arenata che ajutata a spignere inanzi: che inhumanità in-<lb/>
audita, per non usar piu grave termine, fu quella, come se ap-<lb/>
punto non vi fusse stata alcuna di queste raggioni o fussero<lb/>
state al contrario, subito ottenuto la vittoria in Pavia et fatto<lb/>
prigione il re, cercare di far pace con gli altri, dei quali meri-<lb/>
tamente potevasi presumere d&#x2019;essere stati offesi, alla chiesa<lb/>
et alla persona del papa subito indir la guerra et mandarli uno<lb/>
esercito adosso? O gl&#x2019;imperiali havevon veduti i capitoli della lega<lb/>
con el chr<hi rendition="#sup">mo</hi> o non gli havevon veduti. Havendo gli visti, come<lb/>
siam certi, essendo andate in man loro tutte le scritture di S.<lb/>
S<hi rendition="#sup"></hi>, dovevon produrli, et mostrando offensione in essi o nel tempo<lb/>
che furon conclusi overo nei particulari di cosa che fusse in pre-<lb/>
giudicio alla M<hi rendition="#sup"></hi> Cesarea, giustificar con essi quello che con-<lb/>
tavano, se giustificatione alcuna pero vi potesse essere bastante.<lb/>
Non gli havendo visti, perche usar tale iniquità contra di &#x2014;<lb/>
&#x2014; &#x2014;? Ma nè in scriptis non havendo visto cosa tale nè in<lb/>
fatto non havendolo provato, non havevon sentito offensione al-<lb/>
cuna. Nè restò N. Sig<hi rendition="#sup">re</hi> per poco animo o per non potere,<lb/>
perche se l&#x2019;ha dell&#x2019; animo o del potere essi in loro beneficio l&#x2019;ha-<lb/>
vevon provato tanto tempo et del primo l&#x2019;età non glien&#x2019; haveva<lb/>
potuto levar niente et del secondo la dignità glien&#x2019; haveva ag-<lb/>
giunto assai, nè anche perche S. S<hi rendition="#sup"></hi> havessi intercette al-<lb/>
cune lettere di questi sig<hi rendition="#sup">ri</hi> nelle quali si vedeva che stanno<lb/>
gonfi et aspettavano occasione di vendicarsi della ingiuria, che<lb/>
non riceverono da S. S<hi rendition="#sup"></hi>, ma per non reputar niente tutte que-<lb/>
ste cose, respetto alla giustitia et al dovere et buon animo della<lb/>
M<hi rendition="#sup"></hi> Cesarea, senza participation della quale non pensò mai</hi><lb/>
            </p>
          </div>
        </div>
      </div>
    </body>
  </text>
</TEI>
[250/0262] Instruttione furono le genti intertenute tanto in Siena et di poi in questo di Roma, che l’imperiali hebber tempo in Lombardia di far la prova che fecero a Pavia: la qual ottenuta, qualche ragione vo- leva, che l’imperatore nè i suoi agenti nè huomo al mon- do di quella parte si tenesse offeso da Sua Stà o pensassi al- tro che farli servitio o piacere, se la religione non li moveva et il seguitare gli esempii degli altri prencipi, li quali non solo non hanno offeso i papi, che si sono stati a vedere, ma quando hanno ottenuto vittoria contro quella parte con la quale la chiesa si fussi adherita, gli hanno havuti in somma adherenza e rive- renza e posto termine alla vittoria sua in chiederli perdono, ho- norarla et servirla. Lasciamo stare la religione da canto et met- tiamo il papa et la chiesa in luogo di Moscovita, dove si tro- vò mai che a persona et stato che non ti occupa niente di quello a che la ragione vuole, tu possa pretendere? anzi ha- vendo una continuata memoria d’haver tanti anni col favore, ajuto et sustantia sua et particularmente della persona ottenuto tante vittorie, et se hora si era adherito col re, lo fece in tempo nel quale non potendo ajutare, se ne altri gli parve d’havere una occasione divina di poter col mezzo dei nemici fare quel medesimo effetto, non gli dando piu di quello che o la forza loro o l’importantia dell’ imperatore gli concedeva, et poi quando el corso della vittoria si fermò per i Francesi, haverla piu to- sto arenata che ajutata a spignere inanzi: che inhumanità in- audita, per non usar piu grave termine, fu quella, come se ap- punto non vi fusse stata alcuna di queste raggioni o fussero state al contrario, subito ottenuto la vittoria in Pavia et fatto prigione il re, cercare di far pace con gli altri, dei quali meri- tamente potevasi presumere d’essere stati offesi, alla chiesa et alla persona del papa subito indir la guerra et mandarli uno esercito adosso? O gl’imperiali havevon veduti i capitoli della lega con el chrmo o non gli havevon veduti. Havendo gli visti, come siam certi, essendo andate in man loro tutte le scritture di S. Stà, dovevon produrli, et mostrando offensione in essi o nel tempo che furon conclusi overo nei particulari di cosa che fusse in pre- giudicio alla Mtà Cesarea, giustificar con essi quello che con- tavano, se giustificatione alcuna pero vi potesse essere bastante. Non gli havendo visti, perche usar tale iniquità contra di — — —? Ma nè in scriptis non havendo visto cosa tale nè in fatto non havendolo provato, non havevon sentito offensione al- cuna. Nè restò N. Sigre per poco animo o per non potere, perche se l’ha dell’ animo o del potere essi in loro beneficio l’ha- vevon provato tanto tempo et del primo l’età non glien’ haveva potuto levar niente et del secondo la dignità glien’ haveva ag- giunto assai, nè anche perche S. Stà havessi intercette al- cune lettere di questi sigri nelle quali si vedeva che stanno gonfi et aspettavano occasione di vendicarsi della ingiuria, che non riceverono da S. Stà, ma per non reputar niente tutte que- ste cose, respetto alla giustitia et al dovere et buon animo della Mtà Cesarea, senza participation della quale non pensò mai

Suche im Werk

Hilfe

Informationen zum Werk

Download dieses Werks

XML (TEI P5) · HTML · Text
TCF (text annotation layer)
TCF (tokenisiert, serialisiert, lemmatisiert, normalisiert)
XML (TEI P5 inkl. att.linguistic)

Metadaten zum Werk

TEI-Header · CMDI · Dublin Core

Ansichten dieser Seite

Voyant Tools ?

Language Resource Switchboard?

Feedback

Sie haben einen Fehler gefunden? Dann können Sie diesen über unsere Qualitätssicherungsplattform DTAQ melden.

Kommentar zur DTA-Ausgabe

Dieses Werk wurde gemäß den DTA-Transkriptionsrichtlinien im Double-Keying-Verfahren von Nicht-Muttersprachlern erfasst und in XML/TEI P5 nach DTA-Basisformat kodiert.




Ansicht auf Standard zurückstellen

URL zu diesem Werk: https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836
URL zu dieser Seite: https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/262
Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 250. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/262>, abgerufen am 15.06.2024.